Archivio mensile:gennaio 2014

V-for-Vendetta-Mask-Guy-Fawkes-700x330

Se l’avessero detto a Guy Fawkes…

Ci sono, nella nostra società, immagini che diventano icone; immediatamente riconoscibili, a causa della sovraesposizione mediatica, finiscono per assumere, come fenomeno di massa, una valenza simbolica alla quale difficilmente in origine si sarebbe potuto pensare. È il caso della maschera di Guy Fawkes, il cospiratore inglese dell’età di Giacomo I, la cui condanna a morte fu eseguita a Londra il 31 gennaio 1606.

Continua a leggere

ombra-pg

Cosa fare se il diavolo ti chiede l’ombra…

Mettiamo che siete un giovane povero e in cerca di lavoro, e vi si avvicina un tale che, con fare insinuante, vi fa un’offerta: vuole qualcosa che voi avete e in cambio della quale è disposto a darvi una borsa piena di monete d’oro. Il che è già una contropartita degna di attenzione, ma per di più questa borsa ha una caratteristica assai particolare: è senza fondo, cioè potete attingervi quanto volete e non si esaurirà mai.

Continua a leggere

1395577-petri_la_decima_vittima_01

Le antitesi di Elio Petri, da Vigevano al futuro

1) Sullo sfondo di una provincia padana grigia ma travolta da inaspettato benessere, un maestro elementare sperimenta sulla propria pelle quanto sia amaro essere tagliati fuori dal circuito produttivo. 2) Un pigro romano dai capelli ossigenati si ritrova, quasi controvoglia, a competere con una dinamica ragazza americana in un reality show ante litteram ambientato tra i pezzi forti dell’archeologia dell’Urbe; posta in palio: la vita.

Continua a leggere

1-grande

Il folgorante 1950 di Lucia Bosè

Verso la fine degli anni ’70 le adolescenti italiane erano quasi tutte innamorate di un cantante dal nome spagnolo (era infatti figlio di un celebre torero  madrileno), ma che dalla madre italiana aveva preso il cognome e, soprattutto, la bellezza di un fisico longilineo e di un viso delicato e per nulla comune.

Continua a leggere

Giornata-della-memoria-2013 (1)

Il senso del Giorno della Memoria – Conversazione con Lia Levi e Elena Loewenthal

Avendo deciso di istituire, in questo blog, una sezione i cui post prendono spunto dalle date, non posso esimermi dall’occuparmi di quella odierna, così dolorosa nel ricordo ma anche così importante dal punto di vista civile e morale.

Continua a leggere

1200px-Dogali_ (2)

Dogali, da Piazza dei Cinquecento a Via del Corso

Chi esce dalla stazione Termini, dopo essere arrivato a Roma in treno, si ritrova in Piazza dei Cinquecento. (1) E probabilmente, preso subito dal traffico e dal caos della capitale, non si chiede affatto perché quel vasto spazio, occupato da tanti mezzi pubblici in sosta, si chiami così. In realtà quei “Cinquecento” erano un po’ meno, 430 per la precisione, ma in ogni caso si tratta di soldati ed ufficiali italiani morti combattendo in Eritrea, a 20 km da Massaua, esattamente 127 anni fa, il 26 gennaio 1887.

Continua a leggere

3653758901_e1512de490_o

L’intellettuale in una torre d’avorio: a torto o a ragione?

La musica di Wagner conteneva in sé i germi di un pangermanesimo aggressivo e del funesto arianesimo nazista, o questo è un grossolano fraintendimento storico e ideologico? E ancora: quali sono le responsabilità degli artisti e degli intellettuali che, in tempi di dittatura, continuano ad esercitare il loro magistero senza assumere posizioni nette in merito alla situazione del proprio paese? Sono interrogativi scottanti, che hanno segnato in modo profondo la vita di uno dei più grandi direttori d’orchestra del ‘900, Wilhelm Furtwängler.

Continua a leggere

ny-cosmos-pelé-chinaglia

Long John e il sogno dell’emigrante

Un metro e ottantasei per ottanta chili: altezza e peso giusti per un centravanti. Ma, nella prima metà degli anni ’70, non erano molti gli attaccanti italiani a poter vantare simili dati antropometrici. Più facile sarebbe stato incontrare punte così strutturate in terra britannica. La Lazio di Tommaso Maestrelli, però, un po’ di Inghilterra nel Dna ce l’aveva, anche se quelli erano tempi autarchici, per il nostro calcio.

Continua a leggere

postcard1

Malcolm McLaren alla conquista del mondo

Al 430 di King’s Road, a Londra, c’è un negozio di abbigliamento, con l’entrata sormontata da uno stravagante orologio le cui lancette girano in senso anti-orario. Il nome attuale della boutique è World’s End, ma alla sua apertura, risalente agli inizi degli anni ’70, si chiamava Let it rock; poi ha assunto varie denominazioni, tra cui Seditionaries nel ’76, Too fast to live, too young to die NEL ’72, e alla metà del decennio l’insegna diceva semplicemente Sex.

Continua a leggere