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Geena Davis, Thelma per sempre

Un’auto scoperta avanza nel deserto del New Mexico. A bordo, due donne in fuga, ricercate per omicidio. Dietro di loro, un ingente spiegamento di forze di polizia. Davanti, si apre il precipizio di un profondo canyon. Sono costrette a fermarsi. Le autorità, per mezzo di un megafono, intimano loro di arrendersi. Non c’è nessuna possibilità, nessuna via di scampo. O forse sì…

La donna più giovane, un viso dolce e levigato da bambola, sorride all’amica, incitandola a premere il pedale del gas. L’altra, più spigolosa e più segnata dagli anni, la guarda incredula. Ma l’esitazione dura poco, e dopo un breve cenno d’intesa, fa ripartire la macchina, mentre le due compagne d’avventura si tengono per mano ridendo, si direbbe felici. La loro vettura si lancia a tutta velocità e intraprende il folle volo, stagliandosi contro il cielo azzurro solcato da masse di nuvole candide. Sappiamo cosa le attende entro pochi secondi, ma non vedremo mai l’impatto, perché l’immagine si ferma, con queste due eroine coraggiose e assurde che rimangono sospese in aria, fino al momento in cui partono i titoli di coda, che scorrono sulle immagini dei momenti felici che Thelma e Louise hanno vissuto insieme.

Così Ridley Scott e l’esordiente sceneggiatrice Callie Khouri hanno scelto di (non) far terminare l’epopea dei due personaggi femminili più emblematici del cinema degli anni ’90. A interpretare la memorabile pellicola, Susan Sarandon (Louise), che ha alle spalle, risalendo a ritroso nel tempo, film come Le Streghe di Eastwick, Atlantic City e Pretty baby di Malle, un oggetto di culto come il Rocky  Horror Picture Show e addirittura un’opera minore di Mario Monicelli, La mortadella. A fianco a lei Thelma, cioè Geena Davis, l’attrice originaria del Massachusetts di cui oggi si festeggia il compleanno.

La sua carriera è forse un po’ meno prestigiosa di quella della Sarandon; pure, annovera alcuni film di buon livello. Innanzi tutto, negli anni appena successivi all’esordio, La mosca, di Cronenberg, in cui è Veronica, la giornalista coinvolta in una relazione che assume sempre più i connotati dell’incubo con lo scienziato Seth (interpretato da quello che era ai tempi il marito della Davis, l’attore Jeff Goldblum).

Segue poi, a breve distanza Turista per caso, che le porta addirittura l’Oscar come migliore attrice non protagonista. Nell’opera, firmata nel 1988 da Lawrence Kasdan, Geena veste i panni di un personaggio molto più tranquillizzante e poetico: quelli di Muriel, la buffa istruttrice di cani che riporta il sorriso nella vita di un compassato autore di guide turistiche (William Hurt).

In seguito l’attrice ha progressivamente rallentato il ritmo dei suoi impegni cinematografici, alternando titoli di non eccelso rilievo con un crescente coinvolgimento televisivo; ma resta come una pietra miliare per lei la partecipazione al capolavoro di Scott del ’91, grazie alla quale Geena Davis resterà, nella memoria e nel cuore di tanti appassionati di cinema, Thelma per sempre.

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