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L’uomo col piombo nella pancia

Il brano da cui voglio partire l’avrete sicuramente già sentito, e in questa versione dei RAM JAM, gruppo anni ’70 con alcuni membri dalle chiare origini italiane, si colora di sfumature hard rock in stile Led Zeppelin.

In origine, però, si trattava di un pezzo blues risalente alla tradizione dei canti di lavoro afroamericani degli stati del Sud del primo ‘900. L’esecutore più famoso di Black Betty è stato uno dei più grandi bluesmen di tutti i tempi, Huddie William Ledbetter, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Leadbelly. Questa parola vuol dire “pancia di piombo”, e si ricollega al fatto che il leggendario cantante e chitarrista, nato a Mooringsport il 23 gennaio 1885, fu ferito da un proiettile al ventre nel corso di una sparatoria; il proiettile non sarebbe mai stato estratto, ed ecco quindi spiegato il riferimento ad un uomo che si porta dietro il piombo nella pancia. Di vicende del genere, nella vita di Leadbelly, ce ne sono state diverse, e il suo scopritore, il musicologo John Lomax, lo conobbe mentre era recluso nel penitenziario di stato della Louisiana (sua terra natale).

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E le reclusioni, le storie di violenza e di coltello sono una costante nella vita di quest’uomo, che riuscì comunque a guadagnarsi uno spazio nell’industria discografica e a girare l’America e l’Europa per tenere concerti sempre più seguiti. Fino alla morte, avvenuta il 6 dicembre 1949. Esattamente dopo un giorno,nasceva a Pomona, in California, un bambino che, divenuto grande, avrebbe scoperto Leadbelly, attribuendo a questa contiguità di date un valore simbolico: quel neonato si chiamava Tom Alan Waits, e avrebbe portato avanti, in un suo modo del tutto personale, la storia del blues.

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