Archivio mensile:febbraio 2014

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Zero Mostel, un servus currens contro l’intolleranza

Nella storia del cinema, così ricca di episodi meravigliosi e di risvolti singolari, c’è anche questo: un film che vanta tra i firmatari del soggetto niente meno che Tito Maccio Plauto. Si tratta di “Dolci vizi al foro”, la pellicola di Richard Lester del 1966 che costituì la trasposizione cinematografica di un musical tanto fortunato da vantare più di un record: tra i numeri più significativi, sei Tony Awards (l’equivalente dell’Oscar per il mondo del teatro americano) e 964 rappresentazioni consecutive in tre diversi teatri di Broadway.

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Rodolfo Sonego e la vita difficile degli italiani

Ogni film racconta una storia, ma i titoli di testa di ogni pellicola ne raccontano molte altre, che potrebbero finire sullo schermo a loro volta, e non è detto che non ci finiscano. Scorrono i nomi, e magari non ci facciamo molto caso, ma dietro quelle professionalità fondamentali per l’industria cinema ci sono vicende umane degne di essere raccontate.

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Il folle, magico mondo di Tex Avery

Il mondo dei cartoni animati è straordinariamente vario, vitale, indipendente e persino tendenzialmente anarchico, perché un disegnatore è libero rispetto alle leggi della natura e della fisiologia: può far cadere i suoi personaggi da decine di metri senza che essi ne riportino danni troppo gravi; può far esplodere loro una bomba in mano, lasciandoli tutti bruciacchiati ma inequivocabilmente vivi; e nulla vieta che, quando vedono una creatura per la quale provano repentinamente il cosiddetto “colpo di fulmine”, i loro occhi escano letteralmente dalle orbite e il loro cuore schizzi davvero fuori dal petto, pulsando ritmicamente a significare l’avvenuto, ineluttabile innamoramento.

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Uomini, soffittizzatevi! (ma non imitate Landru)

“Uomini di genere maschile”, apostrofa Totò un uditorio che immagina fatto tutto di mariti frustrati e maltrattati da mogli invadenti e con un eccessiva predisposizione all’autoritarismo; “contro il logorio della donna moderna”, continua a scandire mentre i suoi toni si fanno sempre più parodicamente mussoliniani, “soffittizzativi”.

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Il prezzo di uno sguardo

Vai poi a sapere perché lui si è voltato…”Furor”, dice Virgilio, un’improvvisa follia; per Ovidio l’ansia di rivedere l’amata si associa ad una colpevole sfiducia negli dei; Cesare Pavese, in una delle sue opere più affascinanti, i “Dialoghi con Leucò”, arriva a dire che lo ha fatto apposta, perché tornare a vivere nel mondo dei vivi quella storia d’amore, che comunque sarebbe stata di nuovo interrotta dal soffio gelido della morte, non avrebbe avuto senso; e non manca chi, come il poeta inglese ottocentesco Robert Browning, sostiene che a farlo girare sia stata lei, dicendogli “Look at me”, “Guardami”, per lasciarlo andare libero, sentendosi ormai una donna senza più passato né futuro.

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La valutazione e la scuola: quando a prendere i voti non sono gli studenti ma chi li forma

Ancora una volta farò ricorso, per trattare un tema di particolare attualità , al prezioso apporto della trasmissione Fahrenheit di Radio 3, che è solita dedicare regolarmente uno spazio significativo ai problemi della scuola. Perché è questo l’ambito di cui tratteremo oggi, e la questione specifica, molto delicata e complessa, non riguarda affatto solo gli insegnanti, ma anche gli studenti e le loro famiglie, e dunque la società italiana nel suo complesso. Insomma, il tema è: la valutazione della scuola, ovvero come arrivare a dire se l’azione educativa e didattica di ogni singolo istituto scolastico è o meno efficace, e in base a quale criteri stilare una graduatoria che valorizzi i meriti delle scuole che lavorano bene e evidenzi i ritardi di quelle che devono migliorare il loro rendimento? Ma, prima di tutto: è giusto procedere a valutazioni di questo tipo? Se ne sente davvero il bisogno, e quali rischi sono connessi a simili operazioni?

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Le imprese del Doctor J, il precursore di Michael Jordan

Con la sua inconfondibile testa “afro” (che era solito esibire soprattutto nei magici Seventies), con la sua classe fatta di una tecnica irresistibile coniugata ad un’esplosiva fisicità, e con le sue proverbiali schiacciate, Julius Winfield Erving II, universalmente noto come “Doctor J”, è stato uno dei più magici ed indimenticabili fuoriclasse della NBA.

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Come nobilitare un funerale con la poesia di Auden

Tra i personaggi che possiamo ricordare oggi, appare degno di interesse il poeta inglese Wystan Hugh Auden, che nacque a York il 21 febbraio 1907. La sua personalità cominciò ad affermarsi già prima della fine degli anni ’20, quando ad Oxford si pone a capo di un gruppo di intellettuali ed artisti, tra i quali spicca quel Christopher Isherwood che sarà poi spesso al suo fianco anche negli anni a venire.

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La strana storia di Patty, l’ereditiera terrorista

Poi è colpa mia, se finisco sempre per parlare di cinema? in parte sì, lo ammetto, ma molto dipende anche dalla settima arte, che in poco più di 100 anni ha saputo accumulare un tesoro inestimabile di storie, spesso prese dalla realtà, talvolta capaci persino di precorrerla.

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Fontana, un artista su cui è bene non sputare sopra

Qualcuno ci ha pure sputato sopra. E non per modo di dire. Concretamente, letteralmente.

Oggi rivedevo un film del 2007, “Live! Acollti record al primo colpo” di Bill Guttentag. È la storia di una produttrice televisiva che mette in piedi un reality show estremo, in cui i concorrenti si sfidano alla roulette russa in diretta. A partecipare allo spettacolo vengono selezionati personaggi molto diversi tra loro, spinti dalle motivazioni più varie, ma nessuno di loro è un aspirante suicida.

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