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Adamo Rossi, gioie e miserie di un bibliotecario

Un giovane sacerdote erudito e bibliofilo, la passione patriottica, un prezioso codice ciceroniano misteriosamente sparito e la Perugia dei tempi che furono.C’è tutto nella vita di Adamo Rossi (di cui oggi ricorre il 193^ anniversario della nascita), storico direttore della Biblioteca Augusta, vanto del capoluogo umbro.

 

Era di Petrignano d’Assisi, il personaggio in questione, e dopo gli studi in seminario aveva preso parte alla I guerra di indipendenza, come cappellano militare al seguito dei volontari perugini. Questo, ed ancor più le simpatie per la Repubblica Romana di Mazzini, Saffi e Armellini, gli costarono la sospensione a divinis per volontà di Pio IX. Seguirono anni bui, senza neanche più la possibilità di coltivare l’insegnamento, cui si era dedicato in precedenza. Le cose cominciarono a migliorare, per don Adamo, nel 1857, quando fu nominato bibliotecario presso la già citata Augusta, che allora – come si può vedere dalla foto – aveva sede nella Piazza del Sopramuro, oggi intitolata a Giacomo Matteotti. I volumi erano custoditi nel palazzo Meniconi, che a inizio ‘900 lasciò il posto al Palazzo delle Poste. La statua di Garibaldi, che poi fu spostata fino ad arrivare all’attuale sede, presso piazza Partigiani, all’epoca in cui le sorti di Adamo Rossi si risollevarono, naturalmente non c’era ancora. Comunque il bibliotecario fu rapidamente promosso al rango di Direttore, posto che occupò per quasi trent’anni; dal 1860 fu anche reintegrato nell’insegnamento, con il conferimento di una cattedra liceale di latino e greco. Il rinnovamento della vita di quest’uomo, decisamente radicato nell’Ottocento e nella sua città, fu completato con l’abbandono della tonaca e con il matrimonio. Gli ultimi anni della sua vita furono però amareggiato da un singolare caso di furto: nel 1885, mentre era in corso il trasloco della Biblioteca a Palazzo dei Priori, sparì il più importante pezzo dell’Augusta, un codice quattrocentesco contenente il “De officiis” di Cicerone: l’inchiesta fu lunga ed accurata, e se non fu possibile accusare il direttore di appropriazione indebita, inevitabili furono comunque le sue dimissioni. Più tardi i sospetti caddero su un inserviente che, diversi anni dopo il fatto, si fece costruire una villetta, con i proventi – mormoravano i perugini – della vendita del prezioso reperto. Per il prof. Rossi ci furono pochi anni di insegnamento a Bevagna, poi la morte, nel 1891.

Quasi un centinaio di anni dopo gli splendori risorgimentali, la Biblioteca Augusta trovò sede a Porta Sole, luogo di dantesca memoria per la celebre citazione dell’XI canto del Paradiso. Oggi i lettori e gli studenti sono abituati ad attingere anche, e forse soprattutto, ad altre piccole realtà del Sistema bibliotecario comunale. Tra queste figura anche la Biblioteca di Villa Urbani, situata in una traversa di via XX settembre, chiamata via Pennacchi. Pochi metri più avanti, gli automobilisti impegnati nella quasi sempre fallimentare ricerca di un parcheggio, possono prendere un’altra stradina, che poi risbuca in via XX Settembre. Stradina intitolata a chi? Ad Adamo Rossi, guarda caso; che forse avrebbe meritato di più, ma che probabilmente sarebbe stato contento di essere ricordato nei pressi di una biblioteca. Dalla quale, ogni tanto sparisce qualche libro e dvd; ma non c’è rischio che ci vada di mezzo un inestimabile Cicerone.

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