Se si dovesse identificare Vittorio Pozzo con un’unica parola o con una singola espressione, ne potrebbero venire in mente diverse tra cui scegliere: allenatore di calcio, alpino, giornalista, uomo dell’Ottocento capitato quasi per sbaglio nel XX secolo. Ma forse converrebbe dire di lui che fu semplicemente un piemontese, uno di quelli veri, dediti con cocciutaggine e devozione alla religione del lavoro, quello che dalle sue parti chiamavano “ël travai”, come ha ben saputo spiegare un cuneese doc, Giorgio Bocca.
Vittorio Pozzo, l’uomo del calcio azzurro
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