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LE CONTADINE EN PLEIN AIR DI PISSARRO

Offriamo oggi ai nostri amici di “Punto cultura” l’immagine di un dipinto di un noto artista francese della seconda metà dell’ Ottocento, Camille Pissarro, di cui si celebra oggi il 185^ anniversario della nascita.

 

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Legato in maniera pressoché indissolubili alle atmosfere parigine tipiche dell’Impressionismo, il pittore vide tuttavia la luce a Charlotte Amalie, capitale di quelle che sono oggi le Isole Vergini Statunitensi, nel Mar dei Caraibi. Il padre era un commerciante francese di origini ebraico-portoghesi, la madre una nativa creola. Le buone disponibilità economiche gli permisero un soggiorno di studi a Parigi, ma nel suo destino, almeno stando ai progetti paterni, doveva esserci il lavoro nell’impresa di famiglia. Una prima manifestazione di un certo spirito anticonformista del giovane Camille si ebbe con una fuga in Venezuela in compagnia di un artista danese che aveva suscitato in lui l’entusiasmo per la pittura. Pissarro si dedicò così a ritrarre, in modi ancora piuttosto convenzionali, la vita del porto di Caracas; poi tornò a casa, ma convinse i suoi, nel 1855, a permettergli di proseguire la via dell’arte, con un nuovo trasferimento nella Ville Lumière. Qui fu attratto dalla maniera di Corot e dai paesaggisti di Barbizon, avvicinandosi alle prime sperimentazioni anticonvenzionali di Monet e di Cezanne. Fu dall’inizio del decennio Sessanta del XIX secolo che il ribellismo di Camille si manifestò con maggior chiarezza, quando si legò sentimentalmente ad una donna di umile condizione, ma soprattutto cattolica. Ciò portò ad una rottura del pittore col padre, che smise di finanziare il figlio, anche se questi non osò comunque sposare la donna amayta finché il genitore rimase in vita. Le difficoltà economiche, anche gravi, non fiaccarono però lo spirito di Pissarro, che divenne uno dei principali animatori di quel gruppo di innovatori che si riuniva presso il Café Guerbois, in quella che è oggi l’Avenue de Clichy, tra il 17^ e il 18^ arrondissement.

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Era infatti maturata in Camille la rottura definitiva con quello che potremmo definire uno stile accademico, a vantaggio di scelte artistiche più moderne, anche se mai spinte nella direzione di uno sperimentalismo particolarmente accentuato. Di idee socialiste, sostenne con slancio la causa ebraica ai tempi del processo Dreyfuss, non senza qualche amarezza dovuta all’atteggiamento meno progressista e tollerante che manifestò talvolta qualcuno dei suoi colleghi. Il dipinto che presentiamo è “Mietitura a Montfoucault”, del 1876, ed è oggi esposto al Musée d’Orsay. La compèosizione ha per soggetto una scena di vita dei campi in un borgo del nord della Francia, non lontano da Le Mans, ed è suddivisa in tre grandi zone di colore: l’azzurro del cielo, il verde del bosco e il giallo dei campi. Una contadina, in basso sulla sinistra, avanza verso l’osservatore con una fascina in mano, ma la sua immagine non è precisamente delineata, sia perché Pissarro vuole riportare l’impressione immediata dell’occhio, sia perché l’artista vuole fondere la visione degli uomini che vivono a contatto con la natura
con quella del paesaggio circostante. Il pittore conobbe anche una breve fase in cui aderì alla tecnica del pointilisme, e scomparve nel 1903, lasciando sette figli alcuni dei quali continuarono l’attività paterna, nell’ambito di una “dinastia” artistica arrivata oggi alla quarta generazione grazie all’attività di Lelia Pissarro, le cui opere sono oggi esposte presso le più rinomate gallerie europee.

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